di Alessandro Biancardi - Il caso di un sito non profit che proponeva foto di quadri riaccende i riflettori sulle norme italiane. Ecco cosa attendersi se si pubblica qualche immagine di troppo senza fini di lucro
Roma - Finire sul lastrico per amore dell'arte e dopo tanto tempo dedicato al proprio sito culturale-didattico. Tutta colpa di alcune fotografie (74) che rappresentano appunto le opere d'arte di artisti viventi - o morti da meno di 70 anni - utilizzate per 54 mesi. Già, perché secondo la legge sul diritto d'autore (Legge 22/4/1941, n. 633) si può essere puniti in maniera molto pesante se si "sfrutta" l'opera d'arte altrui.
Anche se si utilizza soltanto una sua riproduzione. Anche se spesso serve per illustrare l'opera e l'ingegno di quell'artista, che poi delega la Siae per riscuotere quasi 5mila euro da un proprietario di un sito amatoriale e non commerciale. Per la precisione: "L'utilizzazione, anche parziale, di un'opera costituisce lesione del diritto morale dell'autore" e "la riproduzione non autorizzata delle opere in questione lede gli esclusivi diritti patrimoniali che la legge riconosce agli autori".
Contro questa utilizzazione non autorizzata l'autore, e i suoi aventi causa, ha il diritto di far valere le proprie ragioni sia in sede penale che civile. E tutto questo vale anche per le foto sparpagliate nel web.
Una storia tanto inverosimile quanto eclatante quella accaduta ad Enrico Galavotti titolare del sito www.homolaicus.com, pagine sparse tra arte e cultura, nel quale il malcapitato utilizzava le sue conoscenze per parlare di numerosi artisti (pittori e scultori) contemporanei presentando le loro opere. Oltre, spesso, a parlarne bene, aveva pensato di farle vedere attraverso comuni riproduzioni fotografiche.
E qui sta l'inghippo; perché la Siae sembra mettere sullo stesso piano l'opera d'arte (il quadro, la scultura e quant'altro) con la sua riproduzione (se è vero però che la fotografia di un quadro può essere molto simile all'originale è anche vero che è ben altra cosa la fotografia di una scultura, solo per fare un esempio). Eppure, nonostante sia morto da più di 70 anni (non vi sono più diritti d'autore) l'opera più famosa di Leonardo, La Gioconda, riprodotta ovunque, attira ancora milioni di persone al Louvre di Parigi. Vorrà pur dire qualcosa.
Ma la legge italiana non può badare a queste simili sottigliezze e così utilizzare la foto di un'opera d'arte è vietato e si rischia di "sfruttare indebitamente l'ingegno altrui". Questo in sintesi l'amara scoperta dell'"ingenuo" amante dell'arte.
La raccomandata Siae: totale 4.700 euro
"Abbiamo rilevato all'interno del vostro interessante sito - scrive un funzionario Siae - la riproduzione di opere dell'arte figurativa protette in base alla legge italiana sul diritto d'autore (Legge 22/4/1941, n. 633) in quanto create da artisti viventi o scomparsi da meno di 70 anni. Alcune di tali opere appartengono al repertorio delle arti visive affidato alla tutela della Siae e non risulta per il loro utilizzo sulla rete Internet essere stata richiesta alla nostra Società alcuna autorizzazione".
notizia tratta da punto-informatico.it
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